Lo sentite anche voi il suono delle notifiche arrivare dai pacchi sotto l’albero di Natale? Anche per queste feste i sondaggi prevedono una gran quantità di regali natalizi di tipo tecnologico: in particolare tablet, cellulari e dispositivi di smart home, perlopiù prodotti che l’utente utilizza attraverso uno schermo touch screen.
Anche in questo caso, gli oggetti non si producono da sé, come per magia. Per ogni singolo componente c’è dietro uno studio di efficacia e di sicurezza per ogni fase produttiva, dalla fabbricazione al packaging.
I vetri dei touch screen ad esempio vengono in genere prodotti in centri di lavoro con ventose a banco, che permettono una presa salda e al tempo stesso non danneggiano la superficie trasparente.
A contatto con il vetro le ventose Vuototecnica sono l’ideale in quanto non lasciano segni o aloni.
Grande successo hanno avuto le ventose in gomma con mescola anti-macchia, con la loro estrema flessibilità, che consente di adattarsi a superfici piane, concave e convesse.
Lo stesso si può dire delle ventose BEC Bernoulli che creando un flusso di aria lamellare tra loro e il pezzo non stabiliscono un contatto diretto con il vetro e dunque non lasciano alcuna traccia.
Nonostante ciò si rivelano molto precise nella presa e nel rilascio, e sono molto veloci. In più non richiedono particolare manutenzione per la sostituzione e per la pulizia dal momento che sono fabbricate in alluminio.
Grazie al loro principio di funzionamento non aspirano niente al proprio interno, deflettendo il volume d’aria aspirato verso la propria circonferenza esterna. Quindi, anche nel caso in cui dovessero esserci particolari polveri o liquidi nella fase di produzione degli schermi, non perderebbero d’efficienza.
Infine, sono dotate di pin stabilizzatori per evitare che il vetro in presa ruoti, una caratteristica in più per gli oggetti più fragili.
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