Lavaggio metalli non ferrosi

Lavaggio metalli non ferrosi

Ogni metallo ha proprie caratteristiche speciali in relazione ai processi di sgrassaggio, lavaggio, preparazione delle superfici per ricevere rivestimenti successivi.

Zinco

Composti chimici quali sgrassanti altamente alcalini o solventi di lavaggio contenenti diversi livelli di acidità causano reazioni chimiche nello zinco che, nella maggior parte dei casi, determinano la formazione di una patina superficiale di ossido di zinco quasi completamente insolubile. Queste reazioni sono talvolta accelerate dalla concentrazione degli agenti aggressivi atmosferici, dalla temperatura, dal grado e dal contatto con l’umidità dell’aria.

Cadmio

È un materiale che, a volte, si usa come elettrodeposito protettivo di superfici ferrose destinate a esposizione in ambiente marino. Presenta caratteristiche e comportamenti simili a quelli dello zinco.

Alluminio

Per alluminio e sue leghe la preparazione delle superfici è ancora più essenziale per l’adesione dei prodotti vernicianti sovrapplicati. La definizione di “pretrattamento” indica una valida preparazione superficiale atta a ricevere lo strato di vernice. Per questi materiali i processi di pretrattamento prevedono spesso un attacco chimico, all’interno della fase di lavaggio, e al suo termine l’uso di altri tre tipi di trattamenti: la conversione anodica (anodizzazione), fosfatica (fosfo-cromatizzazione) e cromatante (cromatazione). Gli ultimi due citati, in particolare hanno grande utilità come base per la verniciatura perché, alquanto porosi, facilitano la penetrazione del prodotto verniciante nella struttura salina. Purtroppo usano un materiale, il cromo, classificato come cancerogeno e pertanto in via di sostituzione con passivanti nanotecnologici organici o organo-inorganici di diversa natura.

Rame

La buona riuscita di un prodotto di rame e delle sue leghe, per esempio, l’ottone, dipende da un insieme di azioni correlate: la corretta scelta del materiale, la scelta di buona forma dell’oggetto e dall’appropriato metodo di trattamento. Per prevenire la continua dissoluzione del rame talvolta è necessario rivestire la superficie con una pellicola organica, cosa che è invece sempre necessaria se il pezzo viene esposto in ambienti difficili (aggressivi). Anche per prevenire il fenomeno corrosivo della dezincificazione (interessa leghe di rame, bronzo e altri metalli) si usano, al termine del processo di lavaggio, i rivestimenti organici: prevengono l’apparizione di macchie, appannamenti e patine ossidative.

Magnesio

La superficie naturale di magnesio in contatto con aria umida è alcalina per la presenza di ossidi e idrossidi che si formano naturalmente e non sono aderenti. I metodi di protezione (solitamente complementari) utilizzati sono due: chimico (o chimico-elettrico) e chimico-fisico (la verniciatura).

Attualmente esiste un unico metodo (chimico-elettrico) di passivazione delle superfici ad alto contenuto di magnesio adatto all’uso industriale di tale materiale, essendo i processi di passivazione chimica con cromanti critici sia dal punto di vista sanitario (i sali di cromo utilizzati sono cancerogeni) sia dal punto di vista tecnico: le resistenze alla corrosione sono comunque ridotte anche dopo l’applicazione di rivestimenti organici.

In copertina: Linea modulare automatica capace di effettuare diversi cicli di preparazione meccanica (finitura in massa) e lavaggio di pezzi e materiali differenti (Rosler)

Trattamento di metalli non ferrosi “critici”, leghe d’alluminio ad alto tenore di magnesio, titanio (Henkel).