Ogni materiale ha proprie caratteristiche speciali in relazione ai processi di sgrassaggio, lavaggio e di preparazione delle superfici all’applicazione di successivi rivestimenti. Vediamo il caso del lavaggio dei materiali metallici ferrosi.
Lavaggio dei metalli ferrosi
Per sgrassaggio, lavaggio e pretrattamento adeguato e affidabile delle superfici metalliche ferrose sono necessarie due fasi principali.
La rimozione del contaminante di superficie.
I contaminanti di superficie sono quasi sempre presenti sui metalli come risultato dei processi produttivi precedenti, spesso come risultato di una voluta applicazione di prodotti capaci di migliorare tali lavorazioni, per la loro protezione temporanea o per la loro identificazione. I contaminanti tipici sono grassi, cere e pitture, talvolta mischiati con materiali inorganici ferrosi – truciolo, bave – particelle di polvere e sporcizia provenienti dall’ambiente o dalla loro manipolazione. La loro presenza è causa di alterazioni nel risultato finale del processo produttivo, per questo motivo la loro eliminazione è di cruciale importanza.
Alcune delle possibili alterazioni:
– la creazione di una barriera fisica. Può impedire, per esempio, il corretto controllo dimensionale del pezzo; nel caso di successive lavorazioni, può dare problemi di corretto posizionamento; generare danni meccanici sulle stesse superfici; dare imperfetta o nulla adesione dei rivestimenti applicati successivamente
– i contaminanti possono reagire con i prodotti utilizzati successivamente, siano essi funzionali (lubrificanti) o estetici (rivestimenti inorganici o organici), alterandone la composizione
– in presenza di un elettrolita possono reagire con la superficie metallica o, se previsto, con il successivo rivestimento, causando fenomeni di corrosione all’interfaccia.
I principali metodi d’eliminazione dei contaminanti di questa natura sono lo sgrassaggio a spruzzo, a immersione – assistita o meno da ultrasuoni – idrocinetico, il risciacquo e l’asciugatura.
La rimozione della corrosione superficiale.
La corrosione della superficie metallica, risultato dell’ossidazione, può verificarsi durante i vari processi di trasformazione cui sono sottoposti i metalli, a partire dalla loro laminazione, gli eventuali trattamenti termici di tempera, il loro immagazzinamento. Le aree corrose sono modificate tridimensionalmente rispetto alla situazione originaria, e in continua modificazione. Inoltre, in tali aree non c’è buona deposizione dei rivestimenti successivi.
È fondamentale dunque l’eliminazione di ogni tipo di prodotto ossidativo in grado di generare interferenza con le fasi successive di lavorazione, a maggior ragione se si tratta dell’applicazione di rivestimenti. Elementi come ossido di ferro, ad esempio, sono incoerenti e non aderenti e di conseguenza producono zone di mancata adesione dei rivestimenti successivi.
Un metodo efficace per combattere l’ossidazione ed eventuale ruggine è l’uso di mezzi abrasivi. In alternativa, specialmente nel caso di lamiere di basso spessore, il processo ideale è quello del decapaggio, un trattamento che sfrutta mezzi chimici sulla superficie di un metallo ferroso per asportare ossidi e scorie.
In copertina: un impianto dedicato ai materiali ferrosi (stampi per cosmetica) installato presso Fismet Service.
Una buona soluzione per soddisfare le necessità di lavaggio di materiali differenti: le aziende di servizio che lavano per conto terzi.

Linea di lavaggio e passivazione di componenti metallici ferrosi di vasi d’espansione (Fimel)