Il 5G presenta le potenzialità per creare un risparmio annuale di emissioni tra i 55 e i 170 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il suo impiego in settori ad alta intensità di carbonio, come energia, trasporto, manifatturiero ed edilizia, consente di risparmiare emissioni pari a 35 milioni di auto.
Connettività guida alla decarbonizzazione
La tecnologia di quinta generazione, come evidenzia uno studio di Ericsson, favorirebbe una riduzione delle emissioni equivalente al 20% di quelle annuali totali dell’UE. Una cifra che corrisponde anche alla somma delle emissioni annuali di Spagna e Italia.
Lo studio sostiene inoltre che almeno il 40% delle soluzioni per la riduzione di CO2 nell’UE in vista del 2030 si baserà sulla connettività fissa e mobile.
La delicata posta in palio
Alla fine del 2020, però, il 5G copriva solo il 15% della popolazione. E le stime prevedono che entro il 2027 raggiungerà circa il 75%. Ma con nette distinzioni tra regioni. Si stima infatti che il Nord America e il Nord Est asiatico godranno di una copertura superiore al 95% entro il 2027. Mentre per l’Europa se ne prevede una leggermente maggiore all’80%.
Un ritardo significativo quello del Vecchio Continente, che rischia così di perdere terreno rispetto ai propri competitor economici e soprattutto di compromettere la promessa di un 2030 a emissioni dimezzate.
Fonte: Ansa
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