L’industria italiana della macchina utensile, robotica e automazione saluta il 2021 con soddisfazione, dopo aver registrato incrementi a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici.
E Beatrice Colombo, presidentessa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, assicura il proseguimento del trend di crescita nell’anno appena iniziato, nel corso del quale sarà recuperato tutto il terreno perso nel 2020.
La crescita nel 2021
Nel 2021, la produzione ha siglato una crescita del 22,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 6.325 milioni.
Il risultato è da attribuire all’ottimo andamento delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno (+27,8%) e al positivo riscontro delle esportazioni (+17,4%).
I dati ISTAT hanno confermato, ad esempio, la crescita delle esportazioni italiane di macchine utensili nella quasi totalità dei paesi di sbocco, con la Germania come prima destinazione a +38,4%.
Recupero incompleto
Nonostante i risultati favorevoli, il gap registrato nel 2020 non è stato colmato. Il motivo? La difficoltà nel reperire componenti e materie prime che ha provocato uno scollamento tra la raccolta ordini e l’effettiva consegna dei macchinari.
Attualmente il tempo medio di consegna dei macchinari è stimato a nove mesi, contro i cinque mesi che sono tradizionalmente assicurati dal costruttore al cliente.
Un carnet ordini da record
Il pieno recupero, come si anticipava, è atteso per l’anno in corso. Secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi di UCIMU, nel 2022, la produzione crescerà infatti a 7.015 milioni (+10,9% rispetto al 2021). Essa verrà trainata dall’aumento del volume delle esportazioni (+7,7%) e dall’incremento delle consegne dei costruttori sul mercato interno (+14,5%).
A certificare questa ripresa è anche l’analisi del carnet ordini dei costruttori italiani relativo al terzo trimestre 2021, che si è attestato a 7,6 mesi di produzione assicurata. Il valore più alto registrato nell’ultimo trentennio.
Fonte: ucimu.it
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